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Climbing


Sfidare se stessi, mettersi alla prova, superare i propri limiti e vincere!

È questo lo spirito del climbing!

Utilizzare il coraggio e l’adrenalina per andare oltre la paura. Arrivare in cima conquistando il panorama di chi ce l’ha fatta con le proprie forze, di chi ha tenuto duro in una battaglia che vede coinvolti tutti i muscoli, che impegna sul piano cognitivo ed emotivo più di quanto si possa immaginare!

Un’esperienza unica in cui si convive per tutta la durata con emozioni contrastanti, con il vuoto che circonda, che avvolge e spaventa, con il timore di cedere al baratro ma con la voglia di toccare quel lontano punto in alto in cui la tensione si allenta e si entra in una dimensione di pura felicità.

Non a caso molti psicologi riconoscono a questa attività una valenza terapeutica.

Una corda è tutto ciò che lega il climber alla vita, a quella natura che se da un lato potrebbe rappresentare la fine, dall’altro è invece una ragione. Una sorta di cordone ombelicale con un ambiente e un’esperienza caratterizzate da un forte dualismo: il vuoto circostante, che si trasforma in un silenzio interiore, si oppone alla grandezza e alla meraviglia che offre il punto di arrivo a cui si associa la complessità dei processi mentali, la capacità di calcolare, di coordinare movimenti e respiri, di rendere possibile ciò che sembra impossibile.

Il climbing, uno sport che diventa una lezione di vita in cui scoprire il proprio io, imparare la vera libertà di pensiero mantenendo un forte contatto intimo con se stessi.

Arrampicarsi per trovare l’autentico.

E la Valle del Noce offre diversi versanti da scalare e conquistare.

La ricompensa sarà, oltre alla soddisfazione meramente fisica e mentale, un’esplosione di colori e odori decisi tipicamente montani che baciano il mare cedendo al suo fascino e sprigionando in quell’aria salmastra la parte cromatica più tenue e dolce.